Con Lara Casamassa
L'etimologia della parola mito è da ricondursi al greco mythos che significa parola, narrazione, favola, leggenda. Una storia che racchiude forti individualità spesso vincolate da legami di sangue o comunque legami affettivi e che si trovano a dover affrontare un empasse, un conflitto. Ed è proprio questo momento della storia a racchiudere la possibilità di un cambiamento a condizione che ogni personaggio sia disposto davvero ad ascoltare quello che gli altri hanno da dire e viceversa. Il mito porta con sé suggestioni in grado di aprire nuovi scenari, varchi possibili nel nostro mondo interno dandone una lettura ogni volta nuova a seconda del momento specifico che attraversiamo nel qui ed ora. La sacralità che racchiude la mitologia sta nel suo riuscire ad attraversare epoche pur rimanendo sempre attuale e di stimolo a nuove scoperte, perché racchiude in sé l'inevitabilità del conflitto, lo scontro e l'incontro tra diverse polarità ugualmente degne di far sentire la propria voce, non per arrivare ad un vincitore od un vinto ma per far sì che si ascoltino. “Profanare” il mito in questi termini può significare darsi la possibilità di uscire da uno schema prestabilito, una mitologia interna vissuta come verita assoluta ed attraverso un atto creativo, decidere di intraprendere una strada nuova, mai percorsa semplicemente perché ha un sapore nuovo e soprattutto è un gusto che soddisfa il nostro palato. L'incontro ha natura esperienziale e si propone di entrare in punta di piedi all'interno di un mito della tragedia greca e attraverso di esso, mediante strumenti quali la scrittura e la drammatizzazione, provare a darne una lettura personale e quindi unica.
1 Aprile 2019
Ore 20.30 - 22.30
Fondo Arti e Gestalt
Via del Guarlone 67/A - Firenze
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