BURATTINI E VOCE
con CECILIA GALLIA
Attrice e regista, burattinaia, speaker, conduttrice di laboratori teatrali
Sabato 17 Dicembre dalle 10:00 alle 17:00
Domenica 18 Dicembre dalle 10:00 alle 17:00
Il workshop si svolgerà in presenza lo Spazio Arti e Gestalt, via del Guarlone 67/a, 50135 Firenze
I burattini sembrano dotati di un potere magico. Non importa quale sia la nostra età, quando incontriamo un burattino, anche se abbiamo sotto gli occhi il burattinaio che lo manipola, per noi quella creatura è viva e immediatamente la trattiamo come un essere con una vita propria.
Il rapporto tra burattinaio e burattino è molto profondo e intenso. Il burattinaio è l'artefice del burattino. Lo crea sia dal punto di vista materiale: lo costruisce, gli cuce i vestiti, ne tratteggia i lineamenti, ne dipinge il volto, sceglie il colore degli occhi. E ne genera anche il carattere, il comportamento, le movenze e la VOCE.
Non pensiamo però che questo processo sia a senso unico. Come tutti i processi di comunicazione e creazione, è circolare. Chi crea ricava informazioni dai materiali, che gli parlano, ciascuno in maniera diversa. In base alle proprie emozioni, desideri, sogni e visioni, alcuni gli rispondono di più e meglio di altri. Lo stesso discorso vale per le forme, che si manifestano in parte come risultato dell'intenzione e delle abilità manuali del costruttore e in parte per le caratteristiche del materiale, alcune impreviste o diverse dalle aspettative, o per le suggestioni che nascono durante il lavoro e che fanno deviare dal progetto iniziale.
Lavoreremo con “burattini a guanto”. Nella definizione è evidente l'istruzione fondamentale per la manipolazione. Il burattino aderisce alla nostra mano come un guanto, la riveste, ne diventa una seconda pelle. Muovendo la mano il burattino si muoverà. La nostra mano anima il burattino. L'energia che fluisce attraverso la nostra mano è l'immateriale che dà vita al burattino: diventa l'anima del burattino.
Non pensiamo però che il burattino sia completamente subordinato e dipendente da chi lo manipola.
A volte ci stupirà, ci accorgeremo che farà, dirà, esprimerà anche cose che non avevamo previsto.
Guardando il nostro burattino vedremo un essere che è altro da noi ma che è anche noi.
Se separato da noi, giace inerte e rientra nella sua natura di oggetto.
CECILIA GALLIA
Attrice e regista, burattinaia, speaker, conduttrice di laboratori teatrali per adulti e bambini.
Voce degli audiolibri per l’Unione Italiana dei Ciechi dal 1999. Ha collaborato con numerose istituzioni e partecipato a spettacoli prodotti da diverse compagnie italiane e straniere.
Integra la pratica teatrale con elementi di ArtCounselling. Ha iniziato la sua carriera alla fine degli anni ‘70 del ‘900 al seguito di Jerzy Grotowski ed Eugenio Barba. In precedenza aveva studiato psicologia.
Ha conseguito un master in ArtCounselling.
IL PROGETTO
Il seminario è parte di un più ampio progetto dal titolo La Gestalt In Voce e In-Canto.
La tua voce ti accompagnerà a cura di Valentina F. Barlacchi con incontri condotti da Claudia
Bombardella, Titta Nesti, Valentina F. Barlacchi, Alessandra Bedino, Kaya Anderson,
Shobha Arturi, Letizia Fuochi, Cecilia Gallia.
Questo nuovo progetto ha come scopo la ricerca e la crescita personale attraverso la Voce
e la Gestalt a orientamento Fenomenologico-Esistenziale.
Sperimentando aspetti melodici, ritmici, corporei, emozionali, intenzionali della voce, si affinano strumenti di esistenza e resistenza personale e collettiva, con cui “dare voce” a chi e cosa l'ha persa o non l'ha mai avuta.
Sarà un'educazione, vocale e musicale, intesa come invito a fare emergere ciò che abbiamo di autentico e originale, e necessariamente a farci aprire a nuove e continue contaminazioni inter e intra-personali. Sarà un'educazione alla relazione con l'altro, come anelito verso un'umanità più consapevole del proprio sentire e della propria capacità espressiva, aperta alla molteplicità e alla coralità.
Il percorso intende coltivare la pratica di una voce incarnata, cantata e parlata, come via per recuperare la ricchezza delle nostre multiformi radici affettive e trans-culturali, che nutrono e articolano il senso e il significato del linguaggio e del contatto come via relazionale e artistica.
Da un punto di vista della Gestalt, la pratica vocale intende sviluppare strumenti per la relazione di aiuto e per il supporto psico-sociale in vari contesti sociali e culturali.
http://gestaltvoce.it/